Sarà presto consegnata nelle mani di tutti i soci l’edizione 2024 di Contee furlane, il periodico annuale di Aulùs APS giunto al terzo anno di pubblicazione.
«Dopo lo slancio della novità resta la bella normalità della quotidianità» afferma il presidente Francesco Spizzamiglio nell’articolo di apertura della rivista. Una normalità decisamente dinamica e a tratti innovativa che viene ben descritta nelle sedici pagine della pubblicazione.
Si raccontano, infatti, le serate tolkieniane svolte nel 2023 e il podcast di ben 24 episodi andato in onda l’anno scorso (e tutt’ora on-line su Spotify… cerca “Contee furlane”!). Una breve finestra sull’avanzamento del doppiaggio del secondo film, Le due Torri, conclude la sezione dedicata all’attività associativa.
Ma le letture più prelibate sono senza dubbio gli approfondimenti: i 70 anni della pubblicazione de “Il Signore degli Anelli”, a cura di Paolo Paron; un curioso focus sui mulini nella vita e nelle opere di Tolkien, a firma del presidente Francesco Spizzamiglio; l’intoppo del Messale in lingua friulana viene raccontato da Giovanni Lesa, mentre la prestigiosa firma di Domenico Dimichino celebra i primi trent’anni di vita della Società Tolkieniana Italiana. Per chi ama le letture è imperdibile l’articolo di Giovanni Tomai sulle recenti pubblicazioni editoriali di (o su) Tolkien. Suggestivo, infine, il racconto di Edoardo Asquini sul Tagliamento, “giovane girovago” nel nostro Friuli.
Come di consueto, a impreziosire le pagine di “Contee furlane” ci sono pregevoli e inedite illustrazioni a tema tolkieniano: il nostro ringraziamento a Cecilia Fabris, Jacopo Rossitto, Giulia Maieron ed Enrico Penco, alcuni dei quali partecipanti all’ultimo contest “Il Signôr dai Anei di piturâ”.
La rivista è disponibile gratuitamente – e fin da subito – ai soci di Aulùs APS. Chi non è socio può riceverla partecipando ai prossimi eventi proposti da Aulùs (il calenadario sarà reso noto prossimamente), oppure può ricevere la rivista semplicemente iscrivendosi come socio! «In tre si è in compagnia», direbbe Tolkien, ma più siamo e più sarà «Una festa a lungo attesa».
